Pubblicato il 7 Settembre 2021.
Uno spazio di creatività, un luogo visionario in continuo divenire, per esaltare – in modo diffuso – l’eredità poetica di Federico Fellini
È sempre il momento giusto per ricordare il Maestro riminese, e se il 2020 è stato l’anno che ha celebrato, in vario modo, il centenario della sua nascita, anche il 2021 non vuole certo essere da meno: apre infatti a Rimini il Fellini Museum e non poteva esserci location migliore. Anzi tre, perché si tratta di un cosiddetto “museo diffuso”, suddiviso cioè su tre diversi spazi cittadini: Castel Sismondo, Palazzo del Fulgor e Piazza Malatesta, a costituire il più grande progetto museale dedicato al genio del nostro cinema.
Un polo espositivo di nuova concezione, uno spazio di creatività nel pieno segno di una visionarietà tipicamente felliniana.
Aperto dal 19 agosto, il museo è stato presentato ufficialmente martedì 31 agosto alla Mostra internazionale del Cinema di Venezia dal Ministro della Cultura Dario Franceschini, in quanto inserito dal Ministero tra i grandi progetti nazionali dei Beni culturali.
Il Fellini Museum mira ad essere dunque un luogo magico di sintesi artistica, dove la classicità (e i film di Fellini possono essere ben definiti dei classici moderni) si unisce a innovazione e sperimentazione. Niente di statico, di definito: il museo non vuole celebrare l’universo felliniano come opera compiuta, ma esaltarla in divenire, in un flusso creativo tra tradizione e contemporaneità, che si giova di un vasto repertorio audiovisivo dai principali archivi e teche, con oltre cinque ore di testimonianze filmiche, in un allestimento immersivo e partecipativo ideato da Studio Azzurro.
Non manca poi un’importante sezione documentale con la mostra Il mondo di Tonino Guerra (in cartellone a Castel Sismondo), i disegni originali, i costumi di Danilo Donati, i taccuini di Nino Rota e altre cinemabilia come oggetti di scena e fotografie dal set…
In quest’ottica di ispirazione senza soluzione di continuità, il Fellini Museum si snoda per il centro storico di Rimini, declinandosi in tre punti-cardine, in un continuo dialogo tra spazi interni ed esterni: Castel Sismondo, rocca del ‘400 al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo del Fulgor, dove ha sede il famoso cinema di Amarcord, riallestito dal maestro scenografo Dante Ferretti; Piazza Malatesta, una vasta area urbana polifunzionale con arene per spettacoli, installazioni artistiche e una grande panca circolare che richiama alla mente l’indimenticabile passerella finale di 8½.
È così dunque che il museo, in questa forma diffusa, può agire come motore di cultura, arte e sviluppo per una città intera, a sottolineare lo speciale rapporto che lega Fellini alla sua terra, ma non solo: la sua opera è patrimonio comune di tutti i poeti e sognatori, degli appassionati di cinema consapevoli che, come nelle sue celebri parole tratte da La voce della Luna, “nulla si sa, tutto si immagina”.
Tutte le immagini © Lorenzo Burlando